“Il sommergibile più pazzo del mondo”, un film davvero modesto

Articolo di Gordiano Lupi

Un film davvero modesto, ai limiti dell’inguardabile, un tardo prodotto della commedia erotica che ne annuncia la prossima fine.  Milizia e Capone non riescono a mettere insieme una storia decente che vede naufragare attori come Giorgio Ariani, Bombolo, Cannavale, Felice Andreasi, Gianni Ciardo e Angela Rizzoli. Il film è uscito poco al cinema, in compenso lo replicano a più non posso in televisione, soprattutto su Cine 34. Girato all’Isola del Giglio a bordo di un sommergibile di polistirolo che fa acqua dappertutto, in piena sintonia con la sceneggiatura. Alcune scene esterne sono state girate a Taranto. Il sommergibile dovrebbe essere individuato e combattuto da una corvetta chiamata Il Gabbiano, in realtà un traghetto al quale era stato aggiunto un finto cannone a prua e una finta mitragliatrice a poppa. Va da sé che il film nordamericano di riferimento è L’aereo più pazzo del mondo, corretto in salsa italiana con analoghe trovate di umorismo surreale. Per Mereghetti si tratta di una farsa squinternatissima che cerca di parodiare i film demenziali americani, ma le sole cose che fanno sorridere sono poche barzellette di grana grossa e alcune trovate surreali. Non ha tutti i torti, una tantum condividiamo il giudizio del critico milanese, perché Laurenti tocca uno dei punti più bassi della sua produzione.La trama parla di un gruppo di marinai richiamati che devono partecipare a una gara senza esclusione di colpi contro un sommergibile americano. In ballo ci sono dei debiti da pagare da parte della Marina Italiana agli USA che solo sconfiggendo gli alleati verrebbero cancellati. La comicità slapstick (da cartone animato) comincia alla grande (si fa per dire) con un cervello elettronico innamorato di una stampante svedese, che per far presto e dedicarsi ala sua bella indica a caso i nomi dei richiamati. Non saranno i migliori, come richiesto,. Ma la selezione sarà fatta puntando verso il basso. Annamaria Rizzoli è la sola donna del gruppo, che si arruola come finto transessuale, spacciandosi per il fidanzato (Vincenzo Crocitti, infermiere in odore di eredità), ma non è difficile capire che è donna senza mezzi termini.  Il comandante Felice Andreasi non si fa problemi: “A me non importa che abbia qualcosa di meno verso il basso – e non voglio indagare dove – tanto ha qualcosa di più in alto, e si nota”. La parte sexy è tutta nelle sue mani, con i marinai che fanno a gara per spiarla, anche se alcuni sono spaventati dal fatto che non sarebbe femmina in senso pieno. Tra le presenze di contorno citiamo lo stesso Mariano Laurenti nei panni del Ministro delle Decorazioni (sic!), senza dimenticare Ernesto Thole nei panni del marinaio gay (interpretazione consueta), Adriana Giuffrè (moglie del capitano), Srgio Di Pinto (il guarda sbarra), Guido Nicheli (un finto americano straordinario), Jacques Stany (altro finto americano). Tra gli interpreti principali salviamo Bombolo e Cannavale, straordinari con la loro mimica che salva le sceneggiature e i dialoghi più strampalati. Ariani e Andreasi da dimenticare, sono del tutto fuori ruolo. Ciardo è il personaggio più assurdo, si arrampica persino su una corda che lo porta in cielo, fino al cartello: la corda è finita. Milizia e Capone hanno scritto di meglio e lo stesso Martino (scomparso nel 2022) ci ha fatto sorridere con film interessanti della commedia sexy (L’infermiera di notte, Quel gran pezzo dell’Ubalda …), oltre a lasciare un buon numero di pellicole di genere confezionate con cura e scritte in modo originale. Un simile prodotto a metà strada tra il barzelletta movie e il cinema slapstick, conta sulla fotografia di Federico Zanni e Tonino Delli Colli, il montaggio di Vincenzo Tomassi, le scenografie di Elio Micheli e le musiche di Stelvio Cipriani. Il meglio dei tecnici in circolazione per 91 minuti di battute senza senso. Se volete rivederlo, a vostro rischio e pericolo, Cine 34 lo passa spesso.

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