La lettura, prodigioso ascensore sociale

Articolo di Cosimo Abbatepaolo

In un mondo di plastica dove tutto sembra oro e considerato materia prima alla quale aggrapparsi come stolti naufraghi, l’ unico reale eccitante sostenibile  non ancora somministrato è quello della lettura, nodo spinoso che tocca tutti/e  giovani e meno giovani. 

 I primi annichiliti da un apparente sovraccarico materiale e esperienziale,  i secondi spessissime volte annoiati assopiti nel loro vuoto, privi di qualsiasi ambizione, già morti pur nella loro ancora giovane vita. 

Alla lettura dovremmo essere spediti,  come si va in trincea, ma ambiziosi del possedere già la vittoria in mano, ne parlo con cognizione di causa esente da ogni  dubbio. 

Un libro non è solo una narrazione, un filare di poesie, un saggio fine a sé stesso e già la parola saggio c ‘è lo suggerisce, ma è molto di più, contiene moltitudini . 

Molte volte si ha la cattiva abitudine del pensare  che ognuno dei determinati  generi di libri citati, contengano solo quella determinata materia della quale parlano, cosa del tutto sbagliata essendo una fioritura continua, lo svoltare di un’ angolo a un incontro inaspettato ,con un personaggio, con un nome ,un altro nome ancora, un altro qualcosa in netta distanza  da quanto si legge che può incuriosire sino a tradurlo in ricerca e  riempirci ampliarci allargando la nostra circonferenza culturale ed intellettuale. 

La lettura è al servizio di tutti, un bene collettivo dallo stigma della solitudine. È colei che ci offre tutti gli strumenti per la nostra formazione e riformazione perché non ha certo scadenze, ci permette di strutturarci adempiere a quel pensiero che era proprio di Padre “David Maria Turoldo” -quando nasce un uomo nasce una grande possibilità. Non lasciamola inadempiuta, le possibilità  la lettura le ha tutte, ci aiuta anche all’ esercizio del pensare, riflettere ed agire in totale autonomia -abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza, assertivo “Emmanuel Kant” filosofo tedesco settecentesco, virtù quanto mai indispensabile vista la deriva collettiva. E perché come diceva la Poetessa dei navigli “Alda Merini “- non si è colti quando si leggono tanti libri ma quando li si fa fruttare. Ecco l’ingegno dell’uomo, la capacità di evolversi  re-inventarsi cambiare le carte in tavola, che ci affranca dalla mortifera immobilità  rendendoci  cittadini liberi e competitivi, grazie alla padronanza di linguaggio maturata  e  con legittima voce dissidente. 

L’ uomo è una prodigiosa macchina intellettuale, creativa,  scientifica, culturale, un’ascensore sociale inimmaginabile previo somministramento della seguente con il guadagno di una nerboruta personalità.  

Perché la lettura è un atto politico, che eleva la nostra statura intellettuale  e come tale va preservata diffusa, urlata in ogni dove e in ogni quando e  che può ancora sostenerci, aiutandoci. 

Diffondiamo la didattica bellezza del leggere per dar voce a noi stessi ,unico assoluto capitale umano. 

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