“Indiana Jones e il quadrante del destino”, uno spartiacque nella vita di ogni pubblico

Articolo di Paolo Quaglia

Da qualche parte in Europa un americano sta affrontando i nazisti per recuperare una macchina in grado di rendere possibile il viaggio nel tempo. E’ il 1944 e il compito di questo Professore è di sottrarre l’oggetto alla banda di Hitler. L’uomo riesce nella missione e riporta il prezioso a casa Qualche anno più tardi lo stesso avventuriero vive e lavora a New York aspettando una meritatissima pensione. Harry Jones Jr affronta ormai una vita quieta e gli anni sessanta sembrano non aver più bisogno dei suoi servigi sul campo. Una giornata come tante però la figlia di un suo vecchio amico lo va a trovare chiedendo aiuto. Il nazista dei vecchi tempi è vivo e vegeto. Sotto mentite spoglie il soldato del reich ha partecipato a una missione spaziale Usa ricevendo encomi vari.

Lo stesso riciclato vuole la famosa macchina di Anticitera e ha deciso di complottare per cambiare il destino del mondo. Ossessione del padre di Elena Shaw e riunito da Archimede il congegno potrebbe causare molti danni se lasciato in mani sbagliate. Jurgen Voller, il nazista, vuole tornare indietro nel tempo ribaltando le sorti della Germania nazista. Per impedire l’irrecuperabile servirà Indiana Jones.

Il quadrante del destino è un film diretto da James Mangold e intrepretato da Harrison Ford . L’attore americano torna a ottantott’anni nei panni di uno dei suoi personaggi di riferimento nel quinto capitolo della saga iniziata 42 anni fa. Senza Steven Spielberg alla regia questa ultima avventura dell’archeologo più famoso di sempre torna alle origini nella messa in scena. Dopo un prologo nel 1944 passiamo negli anni sessanta e troviamo l’eroe al tramonto che si diletta in una vita solitaria lasciando alla malinconia lo spazio più grande. L’arrivo della ragazzina che vuole recuperare una parte della macchina del tempo sarà solo un pretesto per introdurre il cattivo della vicenda qui sotto forma di un nazista nascosto.

Ci sono voluti molti anni per trovare il soggetto adatto e convincere Ford a indossare nuovamente cappello e frusta. Il problema era dare attendibilità alla storia e soprattutto lasciare campo libero a un personaggio che non ammette nessun compagno d’avventure. Dopo l’ultimo film con il mix di figlio e sovietici qui si torna al classico rasserenante format. Indiana Jones e il quadrante è come tutti si aspetterebbero dove Ford corre fa a pugni con i cattivi e sembra perennemente soccombere prima di avere la meglio. Stupisce come il regista decida di ripresentare le scelte della trilogia attraverso un ritmo serrato e dialoghi di grande ironia . Passano gli anni e questa saga segna ancora uno spartiacque nella vita di ogni pubblico. Cinema di uno stile che non esiste più.

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