Analisi semantica di una poesia

Articolo di Bartolomeo Di Giovanni

Esempio applicativo di un approccio semantico pilot all’analisi poetica operato su una lirica del poeta Bartolomeo (Theo) Di Giovanni

A cura di Renato Ongania *
*Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, studente LM in Semiotica; fondatore WikiSemiotica; socio AISS (Associazione Italiana Studi Semiotici); public affairs chief di WikiPoesia; direttore ufficio relazioni pubbliche personali di L. Ron Hubbard. Dottore in Relazioni Pubbliche e Comunicazione d’Impresa (IULM, 2021). Autore del saggio “Analisi semantica di una poesia: un approccio basato su dieci strumenti”, in Academia.edu, 2023.

וַתֵּלֶד הָאִשָּׁה הַשּׁוּנַמִּית אֶת חֲבַקּוּק הַנָּבִיא

וְהָיָה הוּא שֶׁהִקְדִּים אֶת הַהוֹד וְהַפְּאֵר

שֶׁנֶּהֶפְכוּ לְמַיִם, דָּם וְרוּחַ

הַאִם הַיּוֹנִים בִּמְעוֹפָן מְגִנּוֹת עַל עַצְמָן מִמַּלְכּוֹדוֹת הַחַיִּים?

הָאֶבֶן אֵינָהּ מִשְׁתַּנָּה וְגַם לֹא פִּסְלוֹ שֶׁל הַנָּבִיא

הַמַּבִּיט עַל נוֹכְחוּתָם הַשְּׁקֵטָה שֶׁל הַצּוֹפִים בּוֹ

בַּמִּסְדְּרוֹן הַצַּר, עוֹרְגִים אֶל זִכְרוֹן הֶעָבָר

מַבִּיטִים בְּיָדָיו שֶׁסִּפְּרוּ אֶת הַנְּבוּאָה,

אֶת הַשְּׂרִידִים הַנִּצְחִיִּים שֶׁל הָאֱמוּנָה.

מֵהַר פָּארָן תַּגִּיעַ הַבְּשׂוֹרָה שֶׁתִּשְׁפֹּט אֶת הַבְּכִי הַשּׁוֹתֵק

וְאֶת יִסּוּרֵי הַחֲוָיָה הַנִּסְתֶּרֶת.

כֵּן, זֶה עוֹד יַגִּיעַ, אַתָּה תִּפְרֹשׂ אֶת יָדֶיךָ לִרְוָחָה.

Traduzione

Lesho Namit generò il profeta dell’abbraccio,1

Abacuc fu preludio della gloria divenuta acqua sangue e spirito,2

di quanti orpelli si ricoprono i colombi discesi nella vita?

Non muta una pietra e neanche la statua che guarda la presenza

di ammutoliti spettatori. Nella memoria e nel passaggio

di mani che hanno edificato storie, rimane l’eterno.

Dal monte Paràn arriverà l’ago che giudicherà il pianto zitti

e le agonie di un vissuto celato.

Sì, arriverà e dovrai aprire le braccia.

Rete Semantica

Una rete semantica per questa poesia potrebbe innanzitutto riguardare le due figure umane presenti: Lesho Namit e Abacuc.

Lesho Namit, donna Shunammite (secondo la traduzione CEI ‘sunammita’ – 2 Re 4:8-37 Conferenza Episcopale Italiana – Eliseo, la Sunammita e suo figlio). È indubbiamente la prima protagonista della poesia (CFR nota 1), ed è la madre del profeta Habakkuk. Si noti che la relazione madre-figlio potrebbe non essere menzionata esplicitamente nel testo biblico stesso, quindi l’informazione è da ricondurre alla tradizione più che alla rispondenza con il testo biblico.

Habakkuk il Profeta: si tratta del figlio della donna Shunammite (Sunammita, che deriva dalla località Sunan), ed è un profeta biblico minore. Egli è l’autore del Libro di Habacuc, uno dei libri dell’Antico Testamento della Bibbia ebraica. Il Libro di Habacuc è uno dei cosiddetti “libri profetici minori” perché è più breve rispetto ai profeti maggiori come Isaia, Geremia ed Ezechiele.

Habacuc è noto per le sue profezie e per il dialogo con Dio che è descritto nel libro. Nelle sue profezie, Habacuc affronta questioni di giustizia, sofferenza e fede.

1 Suggerisce una trasformazione della gloria in elementi simbolici di purificazione e spiritualità. Questa immagine potrebbe richiamare la natura transitoria della gloria terrena e l’importanza della purificazione spirituale.

A questi due elementi (nodi) della rete semantica possono essere affiancati molti altri elementi, ognuno estremamente importante nel processo di significazione che l’autore propone per la propria poesia:

· Hod e Pe’er: Simboli di gloria e bellezza che si trasformano in acqua, sangue e spirito.

· Colomba: Un simbolo che potrebbe rappresentare la pace e la protezione.

· La pietra e il suo scultore: Rappresentano la stabilità e l’artigianato del profeta.

· La presenza tranquilla degli uccelli: Rappresenta la contemplazione e la riflessione del profeta sulla vita.

· Il passato e la memoria: Riferimento alla riflessione sulle esperienze passate.

· Le mani del profeta: Che scrivono le profezie e testimoniano la fede.

· Monte Paran: Un luogo di importanza storica, forse rappresentante la fonte della profezia.

· Il messaggio futuro: Una profezia di giudizio e rivelazione.

· Espansione delle mani per accogliere la rivelazione: Una promessa di accogliere il futuro.

Ecco una tabella sintetica che mostra alcuni degli elementi e dei simboli citati nella poesia in lingua ebraica, insieme alle loro ricorrenze nella Bibbia:

Questa tabella illustra alcune delle connessioni tra gli elementi e i simboli della poesia ebraica e le loro ricorrenze nella Bibbia ebraica. Tuttavia, è importante notare che i simboli e i riferimenti possono avere significati più ampi e diversi contesti nei testi biblici, e la loro interpretazione può variare.

Conclusioni

Grazie all’analisi poetica, benché parziale e limitata ad un focus specifico sulla rete semantica derivabile dalla lirica, si può concludere che la poesia sembra trattare il tema della profezia con elementi simbolici che rappresentano la trasformazione e la fede.

Di Giovanni mediante un’applicazione personale – forse ispirata al testo biblico -, esplora e si serve di figure retoriche per significare valori profondi che trascendono il tempo e il Popolo Eletto. In particolare, il richiamo al profeta Abacuc e alla sua profezia, sono indice di uno sguardo millenario di fiducia sull’esperienza umana.

L’autore utilizza il simbolo dell’abbraccio e arriva anche a forzare il lemma per ricondurlo specificamente ad un profeta, forse con lo scopo di nobilitarne la connotazione e rappresentare l’accettazione dell’altro così com’è, e di conseguenza, l’importanza di perdonare.

Il testo ha diversi piani di lettura, da un punto di vista morale vi si legge una critica implicita all’egoismo come causa della paura e come un ostacolo per creare nuove opportunità e relazioni sincere. L’autore sottolinea che ‘ chi costruisce per la vita e nutre sentimenti amorevoli verso gli altri ’ avrà un impatto duraturo sia nel presente che nella memoria collettiva.

Infine, l’uso sapienziale dei colombi come simbolo di pace (Genesi 8:8-12) mette in evidenza la fragilità della pace quando si è egoisti o di fronte a ingiustizie, o prove divine. Il testo suggerisce l’esigenza di aprire il cuore, rivelando la forza e i segreti del cuore umano di fronte agli eventi della vita.

1 Mass: 140g Mintage: 5,000 Edge: State of Israel (Hebrew & English), menorah, and serial number The medal was also issued in CuproNickel (38.5mm), Silver (.999, 60g), and Gold (.750, 15g) Three speeches were made at the treaty signing: -1- Prime Minister Rabin: “Our generation and the next, we are the ones who will transform this barren place into a fertile oasis. The drab browns and dull grays will burst forth into living vibrant greens”. -2- King Hussein I: “This great valley in which we stand will become the valley of peace, and when we come together to build and to make it bloom as never before, we will be doing so, Israelis and Jordanians together…” -3- US President Clinton: “…peace between Jordan and Israel is no longer a mirage. It is real. It will take root in the soil. It will grow to great heights and shelter generations to come”.

https://www.wikipoesia.it/wiki/Renato_Ongania

https://www.wikipoesia.it/wiki/Bartolomeo_Di_Giovanni

Si ringrazia il dott. Eliran Dayan, (הסופר אלירן דיין –)

la comunità poetica israeliana, ed i promotori della cultura dello Stato di Israele

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