“Dimmi un verso anima mia – Antologia della poesia universale” di Nicola Crocetti e Davide Brullo

Articolo di Gordiano Lupi

Dopo Poesie da spiaggia realizzato con Jovanotti, Nicola Crocetti sceglie un altro compagno d’avventura (Davide Brullo) per compiere un progetto ambizioso come un’Antologia della poesia universale, partendo dagli albori della lirica indiana, cinese e atzeca per arrivare a Vera Linder e Blu Temperini, passando per Thomas Eliot e Tristan Corbière, senza dimenticare la grande poesia italiana, greca, tedesca, orientale e sudamericana. Le introduzioni dei curatori sono già poesia, forse sarà uno dei rari casi in cui le prefazioni si leggono, ché sono importanti e pesanti, con Crocetti e Brullo alla ricerca non del tempo perduto, ma del motivo per cui si scrive ancora poesia, cercando di negare la presunta inutilità della forma letteraria più nobile.  Crocetti, per motivi di nascita, nutre particolare predilezione per la poesia greca, che traduce da anni, quindi dedica molte pagine dell’introduzione a presentare Ghiannis Ritsos, poeta comunista ribelle al regime dei colonnelli, ma anche l’immenso Kavafis e il grande Kazantzakis (autore di un’Odissea contemporanea). Cercare di far leggere poesia – sembra dire Crocetti con le parole di Ulisse – sarà anche una battaglia persa in partenza, ma proprio per questo dobbiamo combatterla. Brullo, invece, sceglie un registro lirico per introdurre alle atmosfere di un libro che va letto come si sfoglia una carta del cielo, aprendolo a caso, cercando un verso, seguendo il ritmo d’un poema. E qualcosa manca di sicuro in questo libro, pur denso, pur corposo, 1300 pagine scarse con indice dei nomi, bibliografia, persino i traduttori indicati in calce alle liriche. Ma noi non siamo frustrati, non andremo alla ricerca di chi manca, ci sentiamo puri di cuore, consapevoli che l’assoluto si tiene a debita distanza dalle statistiche e dai grafici di copie vendute. Ergo, ci limitiamo a stupirci, con Brullo, e ci meravigliamo pure leggendo il nostro microscopico nome sotto una poesia dell’immenso Nicolas Guillén (Parole nel tropico), poeta nazionale cubano di cui abbiamo tradotto ogni lirica, pubblicando con Il Foglio Letterario due enormi volumi che nessuno ha letto. La miglior definizione dell’Antologia della poesia universale sono le parole di Brullo, direttore di Pangea e Magog: “La poesia celebra la vita, addestra a morire. Questo non è un libro: è un incendio, un immenso atto d’amore”. Lo stesso amore che Crocetti prova per la poesia da sempre, genere letterario che ha portato per anni in edicola (dal 1988) con la rivista Poesia, serbatoio inesauribile per la realizzazione di un inestimabile prodotto antologico. Se avete un amico che ama la poesia è il dono di Natale perfetto, intelligente e inesauribile. Per me sarebbe il regalo ideale.

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