“Benvenuti in casa Gori”, un pranzo di Natale datato 1986

Articolo di Gordiano Lupi

Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti sceneggiano per il cinema la loro omonima commedia con risultati esilaranti. Novantasei minuti di risate amare, come la vita che – per citare una splendida battuta del film – quando comincia non sai neppure cos’è e quando t’accorgi che è brutta è già finita. Un film importante perché segna la riunione temporanea dei Giancattivi, con Benvenuti e Cenci sulla scena e Nuti nelle vesti di produttore, anche se la sua espressività sarebbe stata perfetta per il ruolo del figlio scapestrato ricoperto da un giovane Ceccherini. Un film che ha avuto persino un sequel: Ritorno a casa Gori, sia in teatro che al cinema, con la presenza di nonno Libero (Novelli) in entrambi i casi, pure se nella versione cinematografica il novantacinquenne padre della moglie (Occhini) del vecchio Gori (Monni) finiva per morire. La pellicola racconta un pranzo di Natale, datato 1986, in casa Gori, scandita dalle portate servite in tavola (crostini, tortellini, pollo, panettone), che riunisce la famiglia, tra piccole e grandi beghe, vecchie rivalità e problemi insoluti. Adele (Occhini) e Bruna (Cenci) sono sorelle, ma la prima vive con il vecchio padre (Novelli) che il marito (Monni) non sopporta e che vorrebbe vedere morto. Il figlio dei Gori, Danilo (Ceccherini) ha messo incinta la fidanzata (Enrichi), ma si scopre solo verso la fine del pranzo, con il violento scoppio d’ira del padre che lo rincorre per tutta la casa. C’è Serena (Marini), figlia di Bruna e del volgarissimo Libero (Picchianti), che ha sposato un cattolico integerrimo come Lapo (Benvenuti), ma a un certo punto del pranzo si scopre che compra cassette porno. E via di questo passo, tra una figlia di due anni che dice soltanto otto e un nonno di 95 che si sente solo e pretenderebbe un po’ di affetto, la rivalità tra sorelle, un figlio irresponsabile che si droga, un capofamiglia burbero e iracondo fissato sul puntale del suo albero di Natale. Parenti serpenti (1992) di Mario Monicelli deve molto a questa commedia e alle sue atmosfere da liti familiari e incomprensioni che scoppiano nel giorno di festa, riuniti a tavola per il pranzo, pure se possiede una specifica originalità. Benvenuti in casa Gori è commedia grottesca, vernacolare, molto toscana, piena zeppa di gag azzeccate e di personaggi che fanno ridere e pensare. Novello Novelli interpreta il ruolo della sua vita, una tantum attore dalle grandi doti espressive invece del solito caratterista alle dipendenze di Nuti. Nonno Libero (la fiction Un medico in famiglia avrà preso da qui il nome per il ruolo assegnato a Banfi?) è il personaggio che ti resta dentro e la parte finale – non prevista a teatro – con la sua morte improvvisa è una delle cose migliori del film. Benvenuti e Cenci sono bravi, come sempre, il primo è anche un ottimo regista capace di regalare inquadrature originali della casa familiare e poetici piani sequenza. Film molto teatrale, quasi tutto girato in interni, ma alcune sequenze in esterni campestri godono di una fotografia eccellente. Breve cammeo per Alessandro Paci e Andrea Muzzi nelle prime sequenze ambientate nel negozio di barbiere di Lapo. Da riscoprire. Viene voglia di vedere il sequel e subito di prenotare un posto a teatro per la replica delle commedie.

Regia: Francesco Benvenuti. Soggetto e Sceneggiatura: Alessandro Benvenuti, Ugo Chiti (tratto dall’omonima commedia). Fotografia: Gianlorenzo Battaglia. Scenografia: Eugenio Liverani. Costumi: Ugo Chiti. Direttore di Produzione: Livia Leto. Montaggio: Sergio Montanari. Musica: Patrizio Fariselli. Edizioni Musicali: Emi Music Publishing Italia srl, Union PN srl. Organizzatore Generale: Alessandro Mattei. Produzione: Francesco Nuti, Gianfranco Piccioli, Giorgio Leopardi. Casa di Produzione: Union P. N., in collaborazione con Artisti Associati Int. L. Aiuto Regista: Beatrice Banfi. Assistente Regia: Maria Elena D’Ascenzi. Fonico di Presa Diretta: Alessandro Zanon. Microfonista: Angelo Amatulli. Operatore di Macchina: Guido Tosi. Assistente Operatore: Daniele Massaccesi. Fotografo di scena: Sandro Borni. Capo Elettricista: Fernando Massaccesi. Brani Musicali: Il Danubio Blu di Johann Strauss, Capinera di Terzo Fariselli. Macchine da Presa: Panavision. Effetti Speciali: Corridori. Negativi: Eastmancolor. Teatri di Posa, Mezzi Tecnici, Titoli e Truke, Colore, Suono: Cinecittà. Interpreti: Athina Cenci (Bruna), Ilaria Occhini (Adele), Carlo Monni (Gino), Novello Novelli (nonno Annibale), Massimo Ceccherini (Danilo), Barbara Enrichi (Cinzia), Ornella Marini (Serena), Giorgio Picchianti (Libero), Alessandro Benvenuti (Lapo), la piccola Camilla (Samantha).

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