A Catania Palazzo Biscari in occasione della consegna dell’Onorificenza “Cavalieri dei Diritti Umani”

Articolo di Domenico Interdonato

In occasione della consegna dell’Onorificenza “Cavalieri dei Diritti Umani”, organizzata dalla Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (L.I.D.U.), che ha avuto luogo a Catania nella splendida cornice di Palazzo Biscari sabato 28 novembre, è stato dedicato un particolare momento al ricordo del disastro del Vajont. Sono trascorsi sessant’anni dal 9 ottobre quando un pezzo del monte Toc, scivolò all’interno della diga provocandone lo straripamento. La forza impetuosa dell’acqua, valicando, i margini della diga, distrusse i paesi di fondovalle, rasando al suolo Longarone. L’evento causò la morte di 1917 persone tra cui 487 tra bambini e adolescenti. Il 15 ottobre di quest’anno, il sindaco di Longarone, tra le celebrazioni, ha conferito la cittadinanza onoraria alla Croce Rossa Italiana, facendo uno speciale encomio al Corpo delle Infermiere volontarie per l’impegno profuso in quei giorni. Durante la manifestazione a Palazzo Biscari, presentata da Ludovico Falzone, è stata conferita una targa come riconoscimento alla sorella Italia De Zorzi e al marito, ex ufficiale degli Alpini Placido Quercia, già medaglia d’oro della CRI, per il loro servizio di aiuto e conforto durante la strage del Vajont. Nel ricordo che la sorella De Zorzi ha fatto di quella terribile esperienza, traspare ancora l’orrore dello scenario di quei luoghi, ed il rammarico di non aver fatto abbastanza. In quei giorni non era presente solamente la sorella De Zorzi, ma a sentire il boato della forza dell’acqua che trasformava tutto in fango, travolgendo case e persone, c’era anche l’ufficiale degli Alpini Placido Quercia, che svolgeva il servizio di picchetto. Le tragedie distruggono case, cancellano ricordi, separano gli affetti più cari e interrompono per sempre storie d’amore. Ma talvolta hanno il potere di far nascere delle unioni per la vita. In quell’occasione Italia e Placido che si erano già conosciuti mesi prima, grazie al prolungamento del servizio di leva dell’alpino catanese, si rincontrarono in quella circostanza. Questo avvenimento consolida la loro unione che li porta l’anno successivo al matrimonio. Lo stesso spirito di solidarietà e altruismo verso il prossimo hanno caratterizzato il loro impegno sociale, declinandolo in tutte le loro azioni quotidiane. Onorando così il motto della Croce Rossa che è: ama, conforta, lavora e salva. A rappresentare simbolicamente il corpo degli Alpini è intervenuto il Tenente Colonnello Giuseppe Genovesi, addetto stampa della Brigata “Aosta” che ha partecipato a diverse missioni Nato e Onu. In rappresentanza della Croce Rossa Italiana sono intervenuti il Dott. Luigi Corsaro, Presidente regionale e l’Ispettrice di Siracusa, Sorella Donatella Capizzello. Le autorità presenti hanno consegnato una targa per esprimere il senso di gratitudine da parte di tutte le persone che i coniugi Quercia hanno aiutato negli anni con l’amore di genitori e di nonni, con la certezza di essere sempre per gli altri un punto di riferimento.

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