Dal motto I generi a braccetto con la tradizione del Foglio Letterario 1999

Articolo di Redazione

Scrivendo, scrivendo ho scritto di tutto, alla fine, ma c’è stato un periodo della mia vita in cui ho scritto soprattutto horror, mistery, fantastico, thriller e noir. Molti racconti di questo tipo sono ambientati a Cuba, partono da leggende e tradizioni caraibiche, li trovate in diverse raccolte edite (Orrori tropicali, Nero tropicale) e in alcuni romanzi abbastanza difficili da reperire (Fame, Il giustiziere del Malecón, Avana Killing). Altri sono ambientati a Piombino e nella provincia labronica, ma in un volume unico non sono mai usciti, certi racconti sono del tutto inediti. In questo volume – per smania classificatoria senile, per non lasciare disperso qualcosa che forse meriterebbe l’oblio, ma forse no, visto le cose che si pubblicano –  ho racconto tutto il materiale (edito o inedito) ambientato in Maremma, che ancora mi pare valido, senza  correggere niente, perché si tratta di lavori che hanno più di vent’anni, quindi sono stati scritti da un altro me stesso, a questo punto della mia vita mi sento solo un lettore di storie del passato che non ho alcun diritto di modificare. E allora è venuta fuori questa raccolta che comprende tutta la mia produzione di genere, forse un po’ degenere, come diceva il buon vecchio Fulci, ma in ogni caso abbastanza interessante come contenuti e ambientazione provinciale. Alcune di queste storie sono diventate persino piccoli film, come il romanzo Il fantasma di Alessandro Appiani (edito nel 2023) e Cattive storie di provincia (una vecchia raccolta di racconti del 2003).  Partiamo subito con una storia che ancora mi rappresenta – Il palazzo – e che fu portata sul grande schermo e vinse un premio al Torino Film Festival. Lo potete vedere qui:

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