Ufo robot – le origini di Goldrake: Salvare Koji!

Articolo di Gordiano Lupi

Alla fattoria Rigel è entusiasta, perché nel cielo azzurro del mattino vede volteggiare alcuni dischi volanti: “Gli Ufo! Arrivano gli Ufo! Arrivano i dischi volanti! Arrivano gli spaziali! Magnifico!”. Dalla sua torre di avvistamento manda subito un dispaccio telegrafico: “Qui è Rigel, politica di buon vicinato, rispondetemi spaziali! Da dove provenite? Segnalare la vostra provenienza. La fattora di Rigel vi dà il benvenuto!”.

Venusia grida dalla fattoria: “Vieni giù, papà. Smettila con queste buffonate!”.

“Altro che buffonate, Venusia! Sono UFO!”, risponde Rigel sempre più infervorato. Rigel dice di essere il Presidente del Comitato di Accoglienza per gli Spaziali, alza il volume per farsi sentire, parla una strana lingua che lui pensa comprensibile per gli spaziali. Ma l’ultimo disco volante si allontana nel cielo infinito.

Alcor e Actarus vedono il disco in cielo mentre lavorano nella fattoria.

“Ci penso io a scacciarlo!”, dice Alcor mentre si dirige verso il suo velivolo.

“Hai delle armi a bordo?”, chiede Actarus.

“Sì, bombe e missili speciali”, risponde.

Proprio mentre Alcor sta per partire e vorrebbe mettere in fuga il disco volante, Actarus gli dice che ormai se n’è andato, non c’è più bisogno di lui.

“In fondo è stato un bene”, conclude.

“Maledizione!”, commenta Alcor.

Rigel è molto deluso, forse più di Alcor che non ha potuto mostrare il suo valore, ma non può far altro che desistere. Si lamenta, grida che lui è amico degli spaziali, ma non riceve risposte.

Venusia e il fratellino Mizar, intanto, prendono l’autobus per andare a scuola. Banta è in ritardo, corre sul ponte, quindi scavalca la staccionata, corre dentro la fattoria per arrivare in tempo alla fermata, ma non ci riesce perché cade in una trappola messa da Rigel contro i malintenzionati. Una buca piena d’acqua dove teme addirittura di poter affogare, perché non sa nuotare. L’autobus parte. Ormai è perduto …

“Non posso aspettare che arrivi quel fannullone”, commenta l’autista.

Alcor accorre per salvare Banta, ma pretende che il ragazzo glielo chieda per favore. Banta cede dopo qualche mugugno, l’educazione non è il suo forte. Rigel è seccatissimo, litiga con Banta, non ammette che passi dal suo ranch per andare a scuola. Banta tronca la discussione, gli ruba un cavallo e fugge via verso la scuola, ma Rigel monta su un altro destriero, lo insegue e lo cattura con il lazo, alla moda dei cow-boy del Far West.

“Sono proprio matti quei due”, commenta Alcor.

Rigel vorrebbe addirittura impiccare Banta come ladro di cavalli, ma la sua è soltanto una manovra comica e maldestra. Venusia arriva in tempo per fermarlo.

“Se lo impiccherai finirai in prigione”, sorride.

“Siete dei guastafeste!” conclude Rigel.

L’azione si sposta alla base di Vega. Gandall è preoccupato perché i suoi uomini non sono ancora riusciti a scoprire la base di Goldrake. Hydargos non può far altro che assentire: “Purtroppo non siamo ancora riusciti a localizzarlo”.

“Se non eliminiamo Actarus e Goldrake abbiamo le mani legate. Dobbiamo escogitare un piano efficace”, intima Gandall.

Minos esce dal volto di Gandall e grida: “Io so cosa fare! La soluzione è un attacco indiscriminato! Distruggere città e campagne!”.

Gandall litiga con Minos, non avrebbe la stessa idea di devastazione, lui è sempre più pacato, ma è la moglie – che esce dal suo volto come da una finestra spalancata – a comandare. Hydargos passa a condurre l’operazione, secondo le istruzioni ricevute. I dischi volanti bombardano la terra, mentre Rigel continua a dire agli spaziali che lui è un amico e che non devono colpirlo. Vega mette in campo il mostro Gor Gor che distrugge molti palazzi della città, mentre il dottor Procton osserva dalla sua postazione e decide che Alcor può occuparsi della faccenda.

“Ci penso io. Fermerò l’invasione di Vega!” grida.

Alcor parte con il suo mezzo volante, individua i dischi, comincia a far partire siluri e abbatte nemici con perfette evoluzioni celesti. Il mostro Gor Gor ha due teste rotanti che si muovono minacciose, inoltre molti minidischi danno la caccia ad Alcor che cerca di sfuggire. Non è facile evitare i razzi lanciati a ripetizione, soprattutto la loro rete magnetica diventa un ostacolo insormontabile nel quale Alcor resta intrappolato. Il mezzo volante del ragazzo prende fuoco, precipita verso terra e finisce per ammarare su una spiaggia, ormai fuori uso. Alcor tenta di chiamare il dottor Procton all’Istituto di Scienze Spaziali ma non può sentirlo perché le apparecchiature sono danneggiate. La sola possibilità che resta è quella di riparare il disco volante. Actarus è preoccupato perché non vede e non sente Alcor, quindi decide di andare in suo soccorso con Goldrake che fa uscire prontamente dalla montagna.  

“Goldrake, in azione!” È il suo grido di battaglia.

Il robot volante esce intrepido dal rifugio segreto. Alcor, intanto, cerca di riparare il suo mezzo, nel far questo trova un congegno localizzatore e lo mette in azione.

Vega controlla il volo di Goldrake, che è uscito allo scoperto, e attende il momento opportuno per colpire. Actarus trova Alcor sulla spiaggia dove ha fatto naufragio e lo aiuta a rimettersi in forze con una cena a base di pesce arrosto, appena pescato.

“Molto buono. Nonostante tu venga da un altro pianeta conosci bene i pesci dei nostri mari!”, dice Alcor.

“Prova a mettere una mano nella sabbia, Alcor. Non senti che conserva ancora il calore dei raggi solari? Anche noi abbiamo delle spiagge come questa sul nostro pianeta”.

“E ci sono pesci nei vostri mari?”

“Certo. E il sole tramonta allo stesso modo”.

 “E che nome date al vostro sole?”.

“La Croce del Sud. Ti sembra strano?”.

Alcor sorride. Ha un forte dolore al braccio. Improvviso giunge l’attacco di Vega con dischi e robot che impugnano fucili dai raggi verdi e cercano di colpire i due amici. Actarus si libera di alcuni robot a forma di cani e riesce a entrare nella sua navicella.

“Il mostro ha avuto la meglio. Ora distruggerà Goldrake!” Dice Hydargos.

Alcor finge di avere in mano una bomba e minaccia il mostro di Vega che esita ad attaccare perché pensa che il ragazzo possa far esplodere tutto, anche la zona della spiaggia. Goldrake entra in azione con il maglio perforante e il ciclone elettronico. L’attacco del mostro con la bocca di fuoco e le lame rotanti si fa insistente, colpisce più volte Goldrake che usa il boomerang elettronico, il disco rotante, il disintegratore e i raggi esplosivi, dopo essere rientrato nella navicella. Alla fine il piano ha successo, grazie alla collaborazione dei due amici, il mostro batte in ritirata, dopo essere stato fatto a pezzi sotto forma di nave spaziale.

Alcor e Actarus si danno la mano sulla spiaggia, osservano il sole al tramonto.

“Per ricordare la tua generosità”, dice Actarus mentre consegna all’amico il congegno localizzatore che aveva trovato sulla navicella. Non era una bomba, ma è servita lo stesso allo scopo. La Terra è ancora una volta salva dall’invasione di Vega!

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