“Merce Funebre”, il debut album di Tutti Fenomeni

Articolo di Alberto Maccagno

Il 17 gennaio 2020, per 42 Records e Sony Music Italy, è uscito Merce Funebre, il debut album di Tutti Fenomeni.

Se è vero che il senso dell’intelligenza sta nel saper leggere fra le righe, allora possiamo affermare come questa sia un requisito indispensabile per comprendere a pieno l’immaginario artistico di Tutti Fenomeni.

Il lavoro è composto da undici canzoni, le quali presentano, alla base, una forte ispirazione new wave correlata da influenze elettro, trance (Reykjavik), post-punk (Marcel), dark pop e persino da atmosfere classicheggianti e simil-sacre che tradiscono anche una certa psichedelia tenebrosa (Marcia Funebre, Trauermarsch), distanti fra loro tanto artisticamente quanto, spesso, geograficamente e sul piano temporale. Il lavoro di produzione, ad opera di Niccolò Contessa, risulta quindi piacevole e sfaccettato, in grado di conferire colore e personalità a un prodotto dalla natura eclettica ed estemporanea.

Dal punto di vista lirico, invece, Giorgio Quarzo Guarascio (vero nome del cantante monteverdino) propone testi carichi di pensieri sconnessi e contrastanti fra loro, i quali a tratti risultano slegati e privi di un filo conduttore preciso mentre alle volte si mostrano più diretti e logici, seppur rimanendo sempre sostanzialmente ermetici.

La poetica dell’artista ha una connotazione distaccata e disinteressata, quasi apatica, verso il concetto di “espressione” o di un’eventuale necessità individuale legata a questo, e si presenta più lucida e vicina a riflessioni riguardo a differenti temi di interesse comune, siano questi il romanticismo (Diabolik) o la critica sociale (Filosofia). Tuttavia, il filo conduttore della scrittura dell’album getta le fondamenta in una miscela di irriverenza, profondità d’animo e una spiccata e persistente ironia.

Merce Funebre nasce e cresce all’insegna di un citazionismo, sonoro e testuale (oltre che visivo), quasi Tarantiniano (o Luttazziano, a seconda di quale sia la vostra opinione in merito alle ormai datate accuse di plagio verso il comico romagnolo), volto a setacciare l’estetica di opere iconiche del passato, o del presente, all’interno di un filtro futurista, conferendovi nuove sfumature e diversi significati. Un’opera di reinterpretazione audace e dissacrante, di spirito puramente punk, che, seppur a tratti un po’ acerba, risulta sempre interessante e coinvolgente.

TRACKLIST:

01. Marcia Funebre

02. Valori Aggiunti

03. Metabolismo

04. Mogol

05. Reykjavik

06. Diabolik

07. Hikmet

08. Filosofia

09. Marcel

10. Qualcuno Che Si Esplode

11. Trauermarsch

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