“Il traditore di Forte Alamo”, un prodotto commerciale di grande fascino

Articolo di Paolo Quaglia

Soldato texano viene scelto per lasciare un assedio e portare in salvo le famiglie dei suoi compagni. Siamo ad Alamo e superando le linee nemiche, l’uomo tornerà a casa trovando moglie e figlio uccisi. Unico superstite un ragazzino a servizio nella sua tenuta. Dopo aver scoperto che gli assassini della famiglia sono americani Il soldato tornerà al villaggio per fare il suo dovere. La notizia che il forte è caduto e gli uomini morti trasformano il superstite in un disertore da galera. Liberato, deciderà di unirsi ai criminali per vendicare moglie e figlio. Il traditore di Alamo è un film del 1953 diretto da Budd Boeticher e interpretato da Glenn Ford.

Western classico si presenta come l’ennesimo lavoro solido del regista capace di produrre film di spessore a basso costo. A differenza degli altri titoli su Alamo questo si concentra sulle conseguenze e la diffidenza dei coloni verso chiunque. Un esercito di mercenari texani compie scorribande al soldo di Santana che aveva promesso terre per chiunque si unisse alla causa. Nonostante la parzialità storica Il traditore riesce a intrattenere attraverso una sceneggiatura scarna, nello stile del regista, e una compattezza granitica nel parlare di vendetta. Il cinema di Boeticher rispetta tutti gli stilemi del genere aggiungendo però un lato psicologico estraneo agli anni 50.

Tutti i personaggi hanno vita propria e contribuiscono alla buona riuscita di un’opera che pur considerata di fascia inferiore rispetto ai classici andrebbe rivista. Cinema d’intrattenimento e facile utilizzo che riesce a ripagare le attese del pubblico, sebbene un po’ vintage, amante del western. Glenn Ford è efficacemente particolare nel ruolo del protagonista dando la perenne impressione di essere travolto ma in realtà conscio del suo orgoglio. L’ennesima storia di una vendetta che rientra nello stile patinato di una frontiera non ancora sporcata nonostante l’individualismo collettivo. Il regista dimostra, come sempre, il suo talento nel dirigere gli attori e non sprecare nemmeno una sequenza. Sicuramente destinato a circuiti minori Il traditore… rimane un prodotto commerciale di grande fascino.

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