“Il giorno più bello”, un film poco gradevole? Forse si..

Articolo di Gordiano Lupi

Qualcuno dica ad Andrea Zalone che fare il regista cinematografico non è come fare da spalla a Maurizio Crozza. Sul set non si fa da sparring partner a nessuno, si guidano gli attori, si decide che cosa sia meglio fare o non fare. In questo film – che celebra il suo esordio dietro la macchina da presa – tutto sembra lasciato al caso, gli attori prendono la strada che vogliono, soprattutto Luca e Paolo fanno quel che ritengono opportuno, cercando di rivitalizzare una storia sciatta e scadente. Non siamo in televisione dove i due comici liguri sono molto bravi e – a onor del vero – sono stati bravini anche in precedenti lavori cinematografici come E allora mambo! e Tandem, persino in prodotti più modesti come Immaturi e Un figlio di nome Erasmus. Il giorno più bello, invece, è un naufragio assoluto, non c’è proprio niente da salvare, dalla sceneggiatura di Bonifacci e Zalone alle musiche di Crivelli, passando per un montaggio fiacco realizzato da Di Mauro e per una fotografia anonima di Sondelli. Non si ride mai, manca il ritmo e la verve in una presunta commedia che spreca persino le potenzialità di un ottimo attore comico come Carlo Buccirosso facendogli recitare dialoghi pedestri. Lodovico Guenzi ha fatto di meglio con Pupi Avati, in un ruolo drammatico, per tacer di Violante Placido, del tutto fuori parte, e di Stefano Di Martino che proprio attore non sembra. La storia racconta le vicissitudini di Aurelio (Luca) che ha ereditato dal padre una piccola azienda per organizzare matrimoni (la ditta si chiama come il titolo del film) e la porta avanti, anche se vorrebbe fare altro. I motivi di (presunta) comicità vengono dal tradimento della moglie Serena (Bilello) con l’amico fotografo Giorgio (Paolo) e dai componenti della squadra aziendale, ognuno dotato di caratteristiche diverse. Il problema è che la comicità non sgorga mai, tutto resta nel solco dell’inespresso, del non detto, del non risolto. Peccato, ci spiace constatarlo, ma il cinema comico italiano, votato senza rimedio al paratelevisivo, va sempre più a fondo. Passato su Rai 1, cinema del mercoledì, disponibile su Rai Play, non si regge neppure sul piccolo schermo perché i ritmi sono blandi. Da evitare, se ci riuscite.

Regia: Andrea Zalone. Soggetto e Sceneggiatura: Andrea Zalone, Fabio Bonifacci. Fotografia: Davide Sondelli. Montaggio: Claudio Di Mauro. Musiche: Carlo Crivelli. Scenografia: Francesco Boerio. Costumi: Francesca Cibischino. Interpreti: Poalo Kessisoglu (Aurelio), Luca Bizzarri (Giorgio), Violante Placido (Adele), Valeria Bilello (Serena), Lodovico Guenzi (Billy), Fiammetta Cicogna (Chiarta), Massimo De Lorenzo (Camillo), Orsetta De Rossi (madre di Pier), Riccardo Lombardo (Tiziano), Alessandro Fullin (Amaranta Paternò), Tullia Pagano (Diana), Carlo Buccirosso (dottor Musso), Stefano De Martino (Pier), Gabriele Graham Gasco (Nico). Case di Produzione: Oplon Film, IBC Movie, Rai Cinema, 102 Distribution. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Paese di Produzione: Italia, 2022. Durata. 97’. Genere: Commedia.

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