“Eiffel”, un film sulla torre che simboleggia l’amore contrastato tra Gustave e Adrienne

Articolo di Gordiano Lupi

Martin Bourboulon, produttore storico dei film di Tavernier, come regista si è occupato di commedie, pellicole storiche e televisione, cominciando da Papa ou Maman – uno e due – (esistono pessimi remake italiani), per finire con I tre moschettieri (D’Artagnan e Milady). Eiffel (2021) è il film che sta nel mezzo, scritto e sceneggiato da Caroline Bongrand, messo in onda sulle reti televisive generaliste nel 2023, in occasione del centenario della morte del grande ingegnere francese. La storia è abbastanza nota, soprattutto in Francia, ambientata alla fine degli anni Ottanta del 1800, quando Gustave Eiffel – dopo aver progettato l’armatura in ferro della Statua della Libertà a New York – decide di costruire una torre in acciaio a Parigi, in occasione dell’Esposizione Universale. Una torre che di fatto simboleggia l’amore contrastato tra Gustave e Adrienne, un matrimonio impossibile proibito dalla famiglia nobile della ragazza, data in sposa a un amico dell’ingegnere. Il film è costruito con un montaggio alternato abbastanza semplice da seguire, perché composto di salti temporali che raccontano in flashback l’amore e la passione travolgente, fino al temporaneo abbandono. La pellicola ha una durata abbastanza importante (108’), ma la sceneggiatura è ben costruita e non fa sentire la fatica per l’eccessiva pesantezza della narrazione. Un tema importante è quello della sicurezza sul lavoro che sta molto a cuore a Gustave, come vediamo nell’episodio della costruzione del ponte sulla Garonna (1860), quando si getta nel fiume per salvare due operai, quindi va dai finanziatori del progetto per chiedere un posto di lavoro più sicuro. Film molto costoso (budget di oltre 23 milioni di euro), ma la ricostruzione di ambienti è certosina e le fasi di edificazione della Torre Eiffel sono spettacolari e fantastiche. Un buon successo di pubblico, ma non eccezionale, soprattutto se si pensa agli alti costi di produzione. Scene più importanti girate nella vecchia base aerea di Bretigny-sur-Orge (cantiere Torre Eiffel) e Cubzac- les-Ponts sulla Dordogna (cantiere Ponte sulla Garonna), il resto a Parigi. Interpreti convincenti, soprattutto i due protagonisti Romain Duris ed Emma Mackey, che mettono in scena una storia d’amore tra passione e sentimento mentre il primo dirige i lavori per la costruzione di quello che diventerà il simbolo di Parigi. Visto sul canale satellitare Cielo a dicembre 2023, passato su Sky un anno prima, anticipato da pochi passaggi in sala. Film biografico, ergo il rischio didascalico è sempre in guardia, resta comunque un buon lavoro, consigliato per gli amanti delle vicende storico – passionali.

Regia: Martin Bourboulon. Soggetto: Caroline Bongrand. Sceneggiatura: Caroline Bongrand, Martin Bourboulon, Natalie Carter, Martin Brossollet, Tatiana de Rosnay. Fotografia: Matias Boucard. Montaggio: Valérie Deseine. Effetti Speciali: Olivier Cauwet. Musiche: Alexandre Desplat. Scenografia: Stéphane Taillasson. Costumi: Thierry Delettre. Produttore: Vanessa van Zuylen. Case di Produzione: VVZ Production, Pathé, Constantin Film, M6 Films. Distribuzione (Italia): Sky Italia (2022). Lingua: Francese. Paesi di Produzione: Francia, Germania, 2021. Durata: 108’. Genere: Biografico, Storico, Sentimentale. Interpreti: Romain Duris (Gustave Eiffel), Emma Mackey (Adrienne Bourgès), Poierre Deladonchamps (Antoine de Restac), Armande Boulanger (Claire Eiffel), Bruno Raffaelli (sig. Bourgès), Alexandre Steiger (Jean Compagnon), Andranic Manet (Adolphe Salles).

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