“Frettoloso garrire”, un diluvio di versi di Lucilla Lazzarini

Articolo di Gordiano Lupi

“La pandemia che, in maniera più o meno avvertibile, ha fatto da specchio ai nostri limiti e alle nostre debolezze, ci ha spinto anche a scavare più a fondo nelle nostre storie di vita e nella nostra anima. L’autrice, che avrebbe potuto insistere sul disagio, sulle frustrazioni, sull’effetto traumatico che il virus ha avuto sulla personalità di molti, abbandonandosi ad una visione totalmente pessimistica dell’esistenza, dichiara il proprio personale codice per interpretare positivamente anche questa vicenda dell’umanità in cammino e, pur nella consapevolezza che la natura che ci circonda, estranea ai nostri drammi, ha continuato a seguire, indifferente ed inesorabile, i suoi eterni ritmi, pur esortando implicitamente a ridimensionare la nostra arroganza e la nostra illusione a dominare la terra, sottolinea tuttavia l’attenzione e l’Amore del Creato nei confronti dell’uomo. E così, nella lirica che è la “sphraghìs” (il suggello) della raccolta, “Frettoloso garrire”, il ritorno della rondine al solito nido sotto il tetto, diviene segno visibile di speranza e della Vita che va avanti, nonostante tutto.

Nella cura estrema per il lessico si coglie e si apprezza la capacità di “distillare” nuovi sensi da parole tanto comuni da apparire logorate dall’uso e, in tal modo, fatte rinascere a nuova vita, e nei versi si respirano emozioni proposte con esemplare chiarezza.

Poesie profonde, originali, sapientemente costruite e, non poche, veramente belle e toccanti, con una spontaneità e un’immediatezza che ne accrescono il fascino”.

dalla prefazione di Pablo Gorini

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