“Una favolosa eredità”, il thriller giudiziario di Giuseppe Benassi

Articolo di Gordiano Lupi

Giuseppe Benassi scrive un thriller giudiziario pieno di colpi di scena che mette al centro dell’azione una disputa ereditaria e presenta come tema di fondo l’avidità umana, con un’analisi introspettiva dei personaggi che sono oggetto del lascito testamentario. La defunta porta il cognome tutto livornese di Malanima – come la famosa cantante Nada, forse una sorta di omaggio – ed è l’anziana ricca figlia di un famoso antiquario che lascia tre eredi diretti, tutti desiderosi di accaparrarsi la parte più cospicua del patrimonio. Ambientazione Toscana, tra un’eredità contesa e un passato che riaffiora, senza andare oltre nel racconto della trama, perché si tratta di un giallo e il plot è il sale della narrazione. Tre i valori aggiunti del romanzo: la capacità di Benassi di far procedere la storia attraverso dialoghi incessanti, credibili e ben strutturati (cosa non di poco conto); l’attenzione alla psicologia dei personaggi, mai resi come macchiette ma come vere persone; la descrizione certosina e capillare dei procedimenti giudiziari, mai lasciati all’improvvisazione. Giuseppe Benassi – avvocato livornese che opera presso il foro di Reggio Emilia – sa di quel che parla, la professione forense lo porta a frequentare le aule dei tribunali, conosce tutti i risvolti del diritto ereditario italiano e i casi reali di cui si occupa sono fonte di ispirazione per la narrativa. Ultimo romanzo di una lunga serie, scritto da Benassi, sempre con protagonista il suo alter ego: l’avvocato livornese Leopoldo Borrani. Tra i precedenti lavori ricordiamo Un luogo giusto in cui morire (Giulio Perrone, 2022), L’uomo col chihuahua (Pendragon, 2020), Tra le tue sgrinfie, I veggenti, Spiriti animali, Occhi senza pupille, Invidia, Omicidio a Calafuria e L’omicidio Serpenti. Livorno e i suoi dintorni, la Toscana costiera e l’entroterra delle colline pisane sono i luoghi preferiti in cui l’autore ama muoversi. Le indagini lasciano il posto alla cronaca giudiziaria, le sentenze giungono puntuali dopo sequestri di beni, certificati di morte e perizie medico – legali, il tutto condito da passeggiate sul mare, ricerche negli ambienti gay confusi a ricordi di vecchie canzoni di Loretta Goggi e Patty Pravo. Un romanzo da leggere e gustare, magari in riva al mare, visto che sta cominciando l’estate. Il panorama consigliato sono le scogliere del Romito e i Bagni Pancaldi.

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