“Memory”, una storia semplice ma intensa e profonda

Articolo di Gordiano Lupi

Michel Franco (1979) è un regista, montatore, sceneggiatore e produttore messicano che scrive e dirige storie originali, basate su un’indagine accurata dei rapporti interpersonali; autore a tutto tondo mette a confronto esistenze e solitudini alla ricerca di dubbi, domande, interrogativi, senza avere la pretesa di dare risposte. Proprio da questa incapacità manifesta nascono le cose migliori, dalla volontà di non sentenziare ma di mostrare emergono caratteri ben delineati e situazioni credibili. Memory racconta la storia di Sylvia (Chastain), madre single (non sappiamo niente del compagno) iperprotettiva nei confronti della figlia, ex alcolista, con un passato di violenza subita da un padre pedofilo, che s’innamora di Saul (Sarsgaard), un uomo malato di demenza, che in un primo tempo ritiene responsabile delle violenze subite. Il film comincia con il freno tirato, mostrando parte del passato di Sylvia, indagando per brevi suggestioni il personaggio, ma nella seconda parte prende il via deciso, diventando  un intenso melodramma psicologico che esplora e definisce il sentimento amoroso che pervade due esistenze difficili. Tutti i fili tirati si dipanano in una scena madre familiare nella quale viene alla luce un orribile passato, si sciolgono in quel che resta di un possibile amore tra due persone travagliate e dubbiose, in un crescendo di affetti fragili che fecondano una vita complessa. Colonna sonora stupenda, il cui motivo base è A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum (portata al successo in Italia da Fausto Leali e dai Dik Dik), la canzone che Sylvia e Saul amano, il leitmotiv del loro sentimento. Fotografia intensa e cupa di Yves Cape, montaggio compassato del regista stesso – convinto come molti che il montaggio di un film faccia parte della regia – aiutato da Óscar Figueroa; sceneggiatura oliata nei minimi particolari che prende una strada decisa con l’inizio della singolare storia d’amore. Franco è autore globale di un film, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, che vede interpreti due attori ispirati come Jessica Chastain in un intenso ruolo femminile di donna timorosa degli uomini e Peter Sarsgaard nei panni dell’uomo che sta perdendo la memoria breve e vede polverizzarsi il cervello. Tutto funziona in questa storia semplice ma intensa e profonda, dallo stile narrativo alla confezione formale, creando una simbiosi totale tra pubblico e finzione melodrammatica. Da vedere.

Regia, Soggetto, Sceneggiatura: Michel Franco. Fotografia: Yves Cape. Montaggio: Michel Franco, Óscar Figueroa. Scenografia: Claudio Ramirez Castelli. Costumi: Gabriela Fernández.  Produttori: Michel Franco, Eréndira Núñez Larios, Alex Orlovsky, Duncan Montgomery. Case di Produzione: Teorema, High Frequency Entertainment, MUBI, Ketchup Entertainment. Distribuzione (Italia): Academy Two. Paesi di Produzione: Messico, Stati Uniti d’America. Lingua Originale: Inglese. Genere. Drammatico. Durata: 100’. Interpreti: Jessica Chastain (Sylvia), Peter Sarsgaard (Saul), Brooke Timber (Anna), Merritt Wever (Olivia), Elsie Fisher (Sara), Jessica Harper (Samantha), Josh Charles (Isaac).

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