“Tutte le vogliono”, un equivoco è alla base di tutto

Articolo di Gordiano Lupi

Alessio Maria Federici è uno dei registi italiani che non conosco, eppure ha girato veri capolavori, indelebili nell’immaginario collettivo, cose come Fratelli unici e Lezioni di cioccolato 2, quindi ha fatto Tutte lo vogliono. E non s’è fermato. Nuove idee geniali per serie televisive come Generazione 56K, ancora cinema con Imperfetti criminali e Uno di famiglia. Basta con la biografia dell’autore, veniamo alla storia, che – pur essendo la quintessenza dell’insulsaggine – risulta scritta e sceneggiata da un plotone di autori (Di Pietro, Gaddi, Venditti, Ruggeri, Andreozzi e lo stesso Federici). Tutto ruota attorno a Orazio (Brignano) imbranato operatore in un negozio di animali e aspirante videomaker su YouTube, in cerca del grande amore e amico fidato di uno scimpanzè intelligente. Vanessa Incontrada, invece, è una donna che non riesce a provare piacere con gli uomini, finge sempre l’orgasmo, ma grazie a Orazio trova la piena realizzazione. Un equivoco è alla base di tutto, perché Orazio viene scambiato per una sorta di gigolò con la funzione di curare le donne afflitte da problemi di mancato orgasmo. Bello davvero, anche se lo so che bello e brutto non sono categorie consone a una seria critica cinematografica, d’altra parte pure quel che abbiamo visto è la cosa più lontana possibile da una commedia su pellicola, quindi ci sta tutto. Un film girato a Roma, tra il Bioparco e Villa Giulia, passando per il Pincio e Villa Borghese, con alcune sequenze in Abruzzo, a Campo Imperatore. Fotografia orrenda di Fabrizio Lucci, la solita fotografia televisiva del cinema italiano contemporaneo che tende sempre al giallo ocra. Interpreti bravi, nonostante la scempiaggine della storia, e se ogni tanto si ride lo dobbiamo alla spontaneità di Brignano e alla simpatia di Incontrada. Presenze collaterali Ilaria Spada e Giulio Berruti. Tra le idee peggiori, tra l’altro non certo originale, il prevedibile finale a sorpresa; imbarazzante il lungo dialogo tra Brignano e la scimmia, che sembra preso da un vecchio film di Pasquale Festa Campanile con protagonista Celentano, ma pure da un altro con Franco Franchi. Un film inutile, se possibile da evitare, persino sul piccolo schermo in una sera d’estate.

Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2015. Regia: Alessio Maria Federici. Durata: 100’. Genere: Commedia (?). Soggetto e Sceneggiatura: Alessandra Di Pietro, Valentina Gaddi, Maria Teresa Venditti, Alessio Maria Federici, Mario Ruggeri, Michela Andreozzi. Fotografia: Fabrizio Lucci. Montaggio: Patrizio Marone. Casa di Produzione: IIF di Luciano, Rai Cinema. Distribuzione (Italia): 01 Distribution. Interpreti: Enrico Brignano, Vanessa Incontrada, Ilaria Spada, Giulio Berruti, Gianna Paola Scaffidi, Massimo Bagnato, Andrea Perroni, Giovanna Rei, Massimiliano Vado, Alessio Manuali, Marta Zoboli, Federico Perrotta, Magdalena Grochowska.

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